Gli amanti della cucina anglosassone lo sanno bene: il roast beef è un alimento tipico di questa tradizione culinaria, servito come pasto principale e in Inghilterra, Stati Uniti, Canada, Irlanda e Australia tradizionalmente preparato per la cena della domenica (e non a caso noto come sunday roast, arrosto della domenica). Ma cosa succede quando il roast beef esce dai confini di sua Maestà la Regina ed entra in territorio italiano? Semplice: nasce un prodotto gustosissimo e di alta qualità, dove a farla da padrone è la carne di Fassona piemontese di prima scelta.
Qualche curiosità sul roast beef
Come abbiamo accennato, il roast beef è una ricetta dalle origini anglosassoni: in passato veniva preparato allo spiedo utilizzando l’intera lombata di bue, motivo per cui, anche oggi, si considera una portata adatta alle grandi occasioni. Nel tempo anche le sue tecniche di preparazione si sono affinate, al punto che, oggi, dal Regno Unito agli States è possibile gustare il roast beef da rare o pink (nel senso che il centro del pezzo di carne è stato riscaldato ma non cotto per cui mantiene il caratteristico colore rosso-rosato) fino a medium rare (40 minuti di cottura), medium (50 minuti) e well done (60 minuti). Considerato un orgoglio della cucina anglosassone, tale pietanza venne addirittura celebrata in una famosa ballata inglese, “The Roast Beef of Old England”, composta dallo scrittore, drammaturgo e giornalista Henry Fielding nella prima metà del XVIII secolo per la sua commedia “The Grub Street Opera”.
Il roast beef di Fassona
C’è chi sostiene che il roast beef sia stato importato in Italia da Giuseppe Mazzini, dando così origine al roast beef di Fassona. Qualunque sia la sua storia, la verità è che per ottenere un buon risultato il taglio più indicato è il controfiletto della carne di Bovino di Razza Piemontese, la Fassona appunto, molto magra ma anche tenera, da cui si possono utilizzare anche tagli alternativi, per esempio provenienti dal posteriore.